INAIL – Documento tecnico sulla rimodulazione delle misure di contenimento nei luoghi di lavoro

Pur avendo come destinatario il Legislatore, il “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione” offre numerosi spunti di riflessione al mondo del lavoro. A cominciare dagli attori principali: imprese e lavoratori, con le rispettive Parti Sociali.

L’INAIL, con richiami e in continuità al precedente “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto dalle Parti Sociali, con l’asseverazione del Governo, lo scorso 14 marzo 2020 (qui l’articolo sull’argomento), traccia le attuali direttrici che dovranno ispirare certamente l’azione politica ma, a mio sommesso avviso, ancor più e ancor prima l’azione di tutti i protagonisti del mondo del lavoro.
Insomma, sarà essenziale più che mai il rafforzamento (e la completa attuazione-accettazione) di quel sistema partecipativo che è già il pilastro fondante del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008).

Invitando alla lettura del documento in argomento, si riportano per punti alcune questioni degne di particolare attenzione:
-la mobilità e il trasporto dei lavoratori;
-la produttività nel contesto della necessaria riorganizzazione del modo di lavorare;
-la formazione sull’uso degli strumenti di lavoro a distanza, la prevenzione dei rischi e l’assistenza individuale conseguenti a tale modalità di lavoro (riposi e diritto alla disconnessione, conciliazione con esigenze personali e famigliari, aspetti psicologici derivanti anche da isolamento);
-l’informazione e la formazione sulle misure di sicurezza generiche e specifiche e sulle prassi-protocolli in vigore sul posto di lavoro;
-la sorveglianza sanitaria rafforzata e pressoché continuativa;
-la tutela nel e dal rapporto di lavoro di soggetti fragili (inidonei alla mansione, in età più elevata, presenza di patologie pregresse, guariti COVID-19);
-la rigorosa gestione di eventuali lavoratori positivi.

Qui di seguito il testo del Documento dell’INAIL: